EDMONDO BACCI


"Da ragazzo fui frenato in ogni slancio più che dalla timidezza da una particolare discrezione che mi faceva scontroso e direi che mi prendeva un timore sottile di non sciupare l'incanto delle cose o la naturale simpatia con le persone…"

Il 21 luglio 1913 nasce a Venezia secondogenito di sei fratelli. Dal 1928 al 1933 frequenta l'Istituto d'arte di Venezia, dove ha come compagni G.Morandis e L.Gaspari. Nel 1933 si iscrive all'Accademia di belle arti e segue il corso di pittura tenuto da V.Guidi. Quando il maestro si trasferisce a Bologna, lui rimane a Venezia e si diploma nel 1937 con G.Cadorin. Le lezioni di Guidi sulla luce e la lettura della Teoria dei colori di W.Goethe sono gli elementi fondamentali della formazione artistica di Bacci che già nel 1934 inizia la sua attività partecipando alla Mostra Colletiva dell'Opera Bevilacqua La Masa di Venezia e alla Mostra dei Littoriali della cultura e dell'arte a Roma. Nel 1939 insieme a Gaspari dipinge il grande affresco I Massimi geni italiani nell'aula magna del Liceo classico Fianchetti di Mestre. Le prime opere risentono gli insegnamenti di V.Guidi, ma poi gradatamente se ne distacca e già nei primi anni quaranta elabora un personale linguaggio espressivo dove il colore risulta più corposo e denso, come nelle opere esposte nella prima mostra personale del 1945 alla Galleria del Cavallino a Venezia.

Inizia in questi anni il personale e duraturo rapporto con il gallerista C.Cardazzo. Intorno al 1947 l'artista orienta la sua ricerca verso soluzioni formali del tutto nuove. E' il momento delle Fabbriche e dei Cantieri, opere che testimoniano il primo passo verso l'astrazione e risentono del rinnovato clima artistico e delle proposte tematiche a sfondo sociale di alcuni giovani artisti, soprattutto di E.Vedova. Linee scure che si incrociano, individuando zone d'ombra illuminate da bagliori di luce bianca. Nel 1948 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. La ricerca sulla luce, sullo spazio e sul colore lo porta ad aderire al movimento spaziale; sottoscrive il manifesto Lo spazialismo e la pittura italiana del XX secolo, redatto da A.G.Ambrosini in occasione della mostra tenutasi nel 1953 a Venezia al Ridotto ( Sala degli Specchi) di Ca' Giustinian. Iniziano i cicli degli Avvenimenti, delle Albe, delle Esplosioni, dove il colore con tutta la sua energia luminosa diviene materia che invade lo spazio. Intorno agli anni cinquanta entra in contatto tramite C.Cardazzo, con la collezionista americana Peggy Guggenheim. E' questo un incontro per la futura vicenda artistica di Bacci; infatti la Guggenheim, che nel 1958 presenta la sua sala personale alla Biennale di Venezia, lo farà conoscere a importanti collezionisti e galleristi americani. Nel 1955 vince il premio Michetti, nel 1962 vince il premio Marche-Ancona e l'anno dopo il premio Paesaggio a Capo d'Orlando. Durante gli anni settanta si avvicina a un'astrazione geometrica caratterizzata da colori puri. Dal 1974 sarà titolare della cattedra di pittura dell'Accademia di belle arti di Venezia. Partecipa a numerose e importanti manifestazioni artistiche nazionali e internazionali tra cui si ricordano le sue partecipazioni alle biennali di Venezia nel 1948, 1950, 1952, 1954,1956,1958 e alle Quadriennali di Roma nel 1951, 1955, 1959, 1965.

"Il tema dei miei quadri è sempre un "avvenimento", cioè la fase di essere della cosa, una infinita sospensione che deve realizzarsi un attimo prima di riconoscersi concretamente come tale…"

"Pagine inedite di Edmondo Bacci" da catalogo, Universi del colore, mostra a cura di Toni Toniato, Bevilacqua La Masa, Venezia 1989

EDMONDO BACCI ( 1913-1978), da catalogo. "Spazialismo-Arte Astratta-Venezia 1950-1960", mostra a cura di Luca Massimo Barbero



- mostra Dicembre 2013

 


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