Aprile 2018
L'artista americana Maggie Siner concepisce l'esperienza della pittura come un processo in 
                          continuo sviluppo, in cui la riflessione sulla percezione visiva si affianca all'accurata ricerca 
                          tecnica e allo studio della tradizione storico-artistica.
                          La singolare elaborazione formale delle sue opere trova le basi nella sperimentazione 
                          cromatica e nella ricercata tavolozza incentrata sui colori dello spettro luminoso. I pigmenti 
                          saturi e puri aumentano la loro intensità cromatica in contrapposizione alle ampie stesure dei 
                          grigi, mentre l'accostamento dei colori complementari concorre a creare la vibrazione 
                          luminosa, fino a giungere alla massima intensità nel bianco materico.
                          Gli oggetti e gli elementi della realtà divengono protagonisti per le loro caratteristiche otticoformali
                          e per la suggestiva “bellezza” che le qualità tonali e il movimento della luce sono in
                          grado di rievocare.
                          Ogni motivo può divenire soggetto di una serie di opere in virtù delle infinite suggestioni
                          visive che può comunicare. I letti disfatti, i vestiti, le tavole apparecchiate, le figure riprese
                          nell'intima quotidianità permettono a Maggie Siner di ricreare il processo della visione
                          selezionando contrasti chiaroscurali, forme e riflessi.
                          L'articolata struttura delle pieghe delle lenzuola o l'incresparsi agitato delle vesti si
                          contrappongono alle forme ampie e rigonfie dei cuscini, alle superfici piane e distese delle
                          pareti, alle volumetrie degli oggetti, al movimento plastico dei corpi. Tra le campiture di
                          colore si intravedono appena i segni della struttura di base, traccia dell'intuizione originaria
                          che ha dato avvio alla realizzazione dell'opera.
                          Ampie pennellate costruiscono i piani e i volumi, mentre piccoli tocchi frantumano e
                          rompono l'unità formale creando movimento e vibrazioni luminose. Così in opere quali Putti
                          Waves, Putti Whisper o Heads Together, le figure di putti e di cherubini animano gli spazi
                          con la freschezza e la leggerezza delle forme dei corpi e delle loro torsioni sulle sfere dorate.
                          La gestualità libera e giocosa esalta un virtuosismo tecnico pronto a cogliere il dinamismo
                          della percezione ottica e a restituire tutta la vitalità dell'esperienza visiva.
                          Le tele di Maggie Siner sorprendono per la velocità esecutiva e per la freschezza delle stesure
                          cromatiche capaci di creare un evento visivo tramite l'orchestrazione delle luci e delle ombre,
                          dei pieni e dei vuoti. La precisione del gesto pittorico non lascia trapelare alcun pentimento,
                          esprimendo una naturale spontaneità che dissimula la fatica di un processo creativo fatto di
                          continue aggiunte e raschiature di colore. La rapidità dell'esecuzione deriva da un lento
                          percorso di interiorizzazione del gesto che determina la forma come una scrittura ideografica.
                          La sicura gestualità è tesa verso una sintesi formale capace di cogliere la totalità della visione
                          nel riquadro definito e circoscritto della tela. Il limite quadrangolare del supporto infatti
                          diviene lo spazio in cui si manifesta l'azione pittorica per “mettere in scena” un evento visivo.
                          L'intuizione emotiva iniziale spinge l'artista a selezionare e a organizzare la moltitudine delle
                          percezioni, per cui l'esito pittorico acquista una sua completa autonomia quale singolare e
                          unica esperienza estetica.
                          La costante dedizione alle specificità intrinseche della pittura deriva anche dal continuo
                          processo di assimilazione e di rielaborazione delle numerose influenze che segnano il suo
                          lungo percorso artistico: dal tonalismo della tradizione veneta, alle ricerche luministiche dei
                          grandi pittori fiamminghi, alle suggestioni ottiche impressioniste, agli esiti gestuali
                          dell'espressionismo astratto americano. L'attenzione verso la materialità del colore e
                          l'ostentazione del tratto espressivo individuale fanno della pittura un'esperienza visiva che è in
                      grado di rinnovarsi nella continuità con il passato e nel rapporto diretto con il reale.
                      
 
Roberta Gubitosi - marzo 2018